7) Paolo Mieli e Lanfranco Pace (ex Potere Operaio), Lucia Annunziata, Renato Mannheimer e Michele Santoro (ex UCI (m-l) – Servire il popolo), Pierluigi Battista, Gianni Riotta, Giampiero Mughini e Riccardo Barenghi (ex “Manifesto”), Adriano Sofri, Enrico Deaglio, Gad Lerner, Paolo Liguori, Toni Capuozzo, Carlo Panella e Lidia Ravera (ex Lotta Continua). Alberto Asor Rosa, Mario Tronti e Massimo Cacciari (ex “Quaderni Rossi” e “Classe operaia”), Mario Capanna (ex MS), Paolo Flores D’Arcais (ex sedicente “IV Internazionale”), e Toni Negri, Oreste Scalzone, Franco Piperno e Massimiliano Fuksas (ex Potere Operaio). Paolo Gentiloni, Pier Luigi Bersani, Aldo Brandirali, Barbara Pollastrini e Nicola Latorre, tutti e tre ex UCI (m-l) Servire il popolo: come si spiega il fatto che i protagonisti di quella stagione siano oggi nei posti di comando di quell’apparato che volevano distruggere.
FUSARO: Guarda, non saprei come commentare questi personaggi. Citerò i versi di Shakespeare “più delle erbacce puzzano i gigli marciti”
ERCOLANI: Ce lo spiegò a suo tempo il sociologo Roberto Michels con la sua “teoria ferrea dell’oligarchia”, quella per cui in ogni movimento, anche il più egualitario e democratico, tende necessariamente a prodursi un’oligarchia di leader e figure carismatiche. È fisiologico. Il fatto che molti di questi occupino oggi posizioni di potere, ha a che fare con le vicende personali, che non sono mai un buon metro per giudicare i fenomeni storici. Possono solo servire a valutare la coerenza dei singoli, ma non mi risulta che la coerenza sia una delle virtù umane più diffuse…
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