Siamo stati fortunati nella crisi dei missili cubani del 1962 perché il presidente John F. Kennedy era aperto all’uso di strumenti diplomatici per risolvere la crisi, e il leader sovietico Nikita Khrushchev era abbastanza forte da rovesciare se stesso e ritirare forze strategiche che non avrebbero dovuto essere schierate innanzitutto. Alla fine, ciascuna parte ha svolto un lavoro efficace per valutare le intenzioni e le capacità del proprio avversario, che è una questione fondamentale in qualsiasi crisi di politica estera.

Trump con i suoi consiglieri (alcuni silurati)
Non c’è motivo di credere che Donald Trump sia in grado di fare tali valutazioni, e la presenza di troppi consiglieri militari e la mancanza di consulenti diplomatici complica la situazione. Il presidente Kennedy aveva il vantaggio di un ex ambasciatore americano in Unione Sovietica, Llewellyn Thompson, che forniva consigli saggi e poteva dare alla Russia il tempo e lo spazio per prendere una decisione deliberativa. Il presidente Trump deve fare affidamento su John Bolton e un Dipartimento di Stato svuotato che non è in grado di contribuire a una valutazione misurata e realistica del problema.
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